Catechesi per Adulti
Sesto incontro
La Liturgia e i sacramenti: Spiritualità dell' Evento Liturgico-Sacramentale
1. L' "OGGI" DELLA CELEBRAZIONE LITURGICA
Abbiamo parlato del tempo liturgico, ora ci soffermiamo su ciò che accade ogni volta che noi entriamo nella celebrazione della Liturgia della Chiesa. Abbiamo detto che per noi cristiani è fondamentale il valore della Storia, Dio infatti si è rivelato nella storia. Dio ha agito per mezzo di persone e attraverso fatti concreti che hanno destato la consapevolezza della sua presenza. Colui che è invisibile ed il cui nome è impronunciabile tuttavia sceglie la mediazione di persone e cose sensibili per destare la consapevolezza non solo della sua esistenza ma anche della sua azione per gli uomini.
Dio infatti non solo esiste e ha dato movimento alle cose ma interviene concretamente nella vita degli uomini che ha creato poiché li ama.
Il Rapporto tra Dio e gli uomini prende il nome di alleanza; esso è così importante che persino il nome della Scrittura né è influenzato, tanto che diciamo che esiste una “antica alleanza” e una “nuova alleanza”, la prima legata alla Pasqua di Mosè l’altra legata al Sacrificio Perfetto compiuto da Gesù nella Sua Pasqua.
Sempre la scrittura ci ricorda che l’alleanza tra Dio e l’uomo viene stipulata mediante un rito: l’alleanza con Noè, con Abramo, con Mosè ecc… Anche la Nuova ed Eterna alleanza viene e stipulata mediante un rito.
Ogni fatto viene compreso all’interno di quel percorso lineare che è la storia che nel racconto biblico assume una importanza centrale.
In Teologia si parla di Storia della Salvezza (un tempo si diceva Storia Sacra) per indicare nella pieghe della storia umana la capacità di scorgere il più profondo disegno di Dio quello descritto così bene nell’inno della Lettera agli efesini:
Benedetto sia Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli, in Cristo.
In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo, per essere santi e immacolati al suo cospetto nella carità, predestinandoci a essere suoi figli adottivi per opera di Gesù Cristo, secondo il beneplacito della sua volontà. E questo a lode e gloria della sua grazia, che ci ha dato nel suo Figlio diletto; nel quale abbiamo la redenzione mediante il suo sangue, la remissione dei peccati secondo la ricchezza della sua grazia. Egli l'ha abbondantemente riversata su di noi con ogni sapienza e intelligenza, poiché egli ci ha fatto conoscere il mistero della sua volontà, secondo quanto nella sua benevolenza aveva in lui prestabilito per realizzarlo nella pienezza dei tempi: il disegno cioè di ricapitolare in Cristo tutte le cose, quelle del cielo come quelle della terra. In lui siamo stati fatti anche eredi, essendo stati predestinati secondo il piano di colui che tutto opera efficacemente conforme alla sua volontà, perché noi fossimo a lode della sua gloria, noi, che per primi abbiamo sperato in Cristo. In lui anche voi, dopo aver ascoltato la parola della verità, il vangelo della vostra salvezza e avere in esso creduto, avete ricevuto il suggello dello Spirito Santo che era stato promesso, il quale è caparra della nostra eredità, in attesa della completa redenzione di coloro che Dio si è acquistato, a lode della sua gloria.
In questo straordinario disegno tuttavia apprendiamo dalle scritture, che pure custodiscono la memoria del passato ed indicano la speranza futura, che il vero tempo della Chiesa è il Presente: ed è qui che si colloca l’azione liturgica.
La Liturgia infatti celebra l’oggi della Salvezza, l’effetto di Grazia che ci viene dato nel presente della celebrazione.
Né è esempio la tradizione lucana che spesso evoca l’ “oggi” come spazio dell’agire di Dio (es la natività, la presentazione al tempio, Zaccheo, il buon ladrone ecc.)
Mentre fa memoria del passato tale memoria diventa viva nell’oggi che è lo spazio della nostra salvezza.
In questo senso l’Avvenimento storico per eccellenza, cioè la Pasqua di Gesù, fatto storico che è accaduto una volta per tutte (in greco ephapax) come ricordano ad esempio Rm 6,10, Eb 7,27, 9,14 ecc… si rinnova ogni volta (in greco hosakis) che ripetiamo un rito che ha la capacità di ripresentarlo riproducendone gli effetti.
Del resto tutti gli eventi liturgici e sacramentali hanno la loro origine dalla Pasqua di Gesù: pur facendoci rivivere i vari momenti della storia della salvezza le feste cristiane traggono sempre dalla pasqua il loro pieno significato; i sacramenti scaturiscono tutti dal costato di Gesù sulla Croce e nella loro istituzione, come vedremo, sono legati alla passione e alla Risurrezione; anche la Liturgia delle ore celebra il senso del tempo in relazione alla Pasqua di Gesù.
Dunque per capire il rapporto tra l’evento accaduto una volta per sempre e la sua ripresentazione ogni volta che compiamo un rito prendiamo a modello lo schema relativo alla Pasqua, iniziando dalla Pasqua ebraica sino ad arrivare alla nostra attuale celebrazione liturgica.
Situazione di partenza | Rito | Evento | Effetto | |
Esodo | Schiavitù in Egitto del Faraone |
Cena pasquale manducazione degli elementi |
Passaggio del mare... | Libertà |
Era necessario per un Ebreo celebrare il rito per vivere la propria appartenenza al popolo eletto | ||||
Pasqua Cristiana |
Schiavitu del Peccato |
Ultima Cena | Croce e Risurrezione | Salvezza |
Liturgia Cattolica |
Peccato o situazione personale |
Santa Messa o azione liturgica sacramentale |
Croce e Risurrezione | Grazia |
Cfr Giosuè 24; Es 12 e ss |
2. LITURGIA COME FONTE DELLA GRAZIA
Ecco perché è importante vivere con profondità la preghiera liturgica; il linguaggio umano diviene veicolo della
Parola di Dio, le azioni umane diventano gesti divini, pertanto non esiste nella liturgia arbitrio, ma ogni cosa deve
essere curata come vera fonte di grazia e salvezza.
Vale per la Liturgia e i sacramenti quanto diciamo per Cristo nell’Incarnazione
Sant’Agostino insegna che “non esiste altro Sacramento di Dio se non Gesù Cristo” (Ep 187). Infatti chi vede Gesù
vede Dio così chi celebra un segno sacro è in diretto contatto con Dio.
Anche la Chiesa è sacramento, essa è contemporaneamente umana e divina ed attraverso la sua visibilità giunge a
noi la salvezza.
La Chiesa agisce per mezzo dei sacramenti che sono gesti, azioni unite accompagnate dalle parole per mezzo delle
quali in noi agisce la Grazia di Cristo.
Attraverso i sacramenti e la Liturgia si compie la nostra santificazione; ecco perché è necessaria una pianificazione
della propria vita sacramentale secondo uno schema che fondandosi sulla Parola di Dio non faccia mancare quegli
aiuti di grazia necessari al conseguimento del fine ultimo cioè della salvezza della nostra anima.
Iniziamo cosi l’analisi e la conoscenza dei singoli sacramenti per poterli scoprire nella loro origine biblica, nella loro
formalizzazione, nelle loro modalità celebrative e nel loro effetto di Grazia.
Di ciascun sacramento considereremo
- Le basi bibliche e lo sviluppo nella tradizione
- Il soggetto (chi lo riceve)
- Il Ministro (chi lo celebra)
- La materia e la forma (il gesto e la parola che lo realizzano)
- Le cerimonie che lo accompagnano
- Gli effetti di Grazia che produce